Taglio dell'erba per gli animali del podere

Taglio dell'erba per gli animali del podere

martedì 27 gennaio 2015

Parlare del clima ed avere aspettative

Parto dal presupposto che parlare di "tempo"...di "stagione"...di clima, sia la REGOLA per chi è Agricoltore.
La pioggia, il vento, il sole, la grandine...tutti fattori che determinano la riuscita o meno del lavoro nei campi, dell'allevamento e delle trasformazioni: tanto per gli hobbysti patiti dell'orto, quanto per i grandi terzisti che lavorano le terre altrui, chi lavora la terra deve necessariamente tenere un occhio rivolto al cielo.
Un tempo i proverbi e le interpretazioni erano alla base di molti successi ed insuccessi, ma la meteorologia ha sconvolto tutto: accendendo la radio, leggendo un giornale, e poi guardando la tv è divenuto possibile Prevedere il tempo.
Oggi con internet tutto è immediato, ed anche il meteo arriva direttamente a casa nei nostri computer, spiegandoci per filo e per segno cosa, come e quando accadrà qualcosa.
I sensazionalismi degli ultimi due anni sono riusciti a far arrabbiare perfino un meteo-amatore come me, arrivando quasi a non prendere più in considerazione quelle previsioni di "quasi glaciazione" o di "siccità del secolo".
Continuo a pensare che tutto questo spesso venga fatto per richiamare attenzione, e far girare quei "contavisite" dei tanti siti che trattano l'argomento.
C'è poi anche l'affannosa ricerca del "sapere prima...tutto", che toglie poesia alla vita e che rende l'imprevisto come il peggior nemico del Mondo.
Ma l'imprevisto è un compagno di Vita, perlomeno di chi lavora in Campagna...perlomeno per chi vi scrive.
Gli acquazzoni improvvisi, il vento che si alza quando non te lo aspetti, giornate di sole quando era prevista pioggia: tutti imprevisti che sono molto rilevanti e che possono cambiare l'esito delle lavorazioni e delle loro progettazioni.
Ma...come tutti, anche io ho le mie Condizioni Meteo Preferite", e voglio condividerle con tutti voi.
Parliamo prima delle stagioni: potrei far sorridere tutti parlando della mia personale classifica, che certamente mi renderebbe ancor più Anacronistico.
E' l'Autunno infatti la stagione che più amo, mentre quella meno preferita è proprio l'estate.
Autunno, Inverno, Primavera ed infine Estate...eccole qui tutt'e quattro, in ordine decrescente secondo il mio "gusto".
Ma senza dubbio non sono un patito del caldo, anzi: tanto la mia pressione perennemente bassa, che la mia "stazza" decisamente "poco magra" mi portano a patire (letteralmente) il caldo.
Il sole estivo è meraviglioso, ma io preferisco godermelo da sotto una pianta che dia frescura, anche se mi tocca espormici ogni santo giorno per i tanti e lunghi periodi estivi.
Il freddo, quello mi piace, ma quel freddo asciutto...secco..."sano" (come si dice dalle mie parti).
Quel freddo che non ti fa sudare, che ti tira la pelle delle guance, che ti fa aver voglia di muoverti: quel freddo che ti sprona.
Se poi il freddo (perfetto anche prossimo allo zero o al di sotto di questo) è condito da una bella giornata di sole con cielo terso, allora quella diventa addirittura una goduria: mi par di ringiovanire e tornare ragazzetto, tanto il guizzo si riappropria delle mie gambe, ed il fare delle mie mani.
Freddo, sole...con un pò di vento, perchè il vento è dinamismo, il vento è ENERGIA, ed anche io mi sento più leggero quando lavoro con il vento.
Alla fine anche la neve non mi dispiace, ma credo che questo sia legato sopratutto a quell'essere perennemente bambino di fronte a determinate cose.
Quindi, se parliamo di freddo, sole e vento, provate ad immaginarvi quanto non sia stato poi così felice negli ultimi due anni.
Quando dopo Natale ha fatto quella settimana di tramontana, mi pareva d'aver vinto alla lotteria: e pensare che si trattava solo di tramontana, di freddo, di sole....in inverno.
Troppa acqua è caduta del cielo, e troppo le mie ossa si sono impregnate d'umidità; il lavoro è sempre stato rallentato dal maltempo, e tutto ne ha risentito negativamente.
Anche lo spirito..il mio spirito, aspettava la ripresa...la aspettava da due anni.
Nei prossimi giorni farà particolarmente freddo, e non mi spaventa il nevischio né tanto meno il vento forte: piuttosto mi spaventerebbe se queste cose non accadessero anche in questo inverno.
Quindi, come sempre dico, bisogna prendere quanto la Natura ci da, ma...sperare in una stagione preferita è una cosa che anche l'Agricoltore Anacronistico fa, un pò come tutte le persone.

martedì 13 gennaio 2015

Forse un giorno ANCHE il Contadino diventerà una specie protetta


Avete mai sentito la frase "Il lupo è tornato nei nostri boschi, e adesso è intoccabile"?
A me negli ultimi anni è capitato svariate volte
Provo a darmi una risposta sul perchè questo animale sia divenuto intoccabile, e forse dipende dal fatto che era un animale prossimo all'estinzione, e quindi è voluto preservarlo da questa.

Vivo in una zona del Nostro Paese dove di selvatico ce n'è in abbondanza dove si riproduce senza troppi limiti.
Il Cinghiale, il vero re della macchia, è oramai il vero colonizzatore delle campagne: troppi esemplari nel bosco ne riducono i pascoli naturali, e quindi lo spingono a "forzare" nei campi e nelle vigne.
Qui i cinghiali arrivano nell'aia, e si fanno beffe dei cani nei recinti che gli abbaiano contro...qui i cinghiali ti "ribaltano" un'orto in mezzora, ti distruggono le "buttate" delle viti, ti mangiano le castagne, ti divorano l'uva.
Ma ci siamo abituati, e laddove la convivenza fosse realmente impossibile dobbiamo provvedere con le idonee recinzioni (una semplice rete da pecore non basta...credetemi): lo sappiamo e ci conviviamo.
Un tempo qui il cinghiale era piccolo, e si riproduceva una volta all'anno facendo pochi piccoli: il rinsanguo fatto anni or sono con i cinghiali dell'ex Jugoslavia ha letteralmente reso UN BISOGNO la caccia e gli abbattimenti controllati: animali pesantissimi, spesso aggressivi, che figliano un numero elevato di lattonzoli.
Hanno pensato ad usare delle sterilizzazioni chimiche (con dei medicinali messi nel mangime), hanno pensato di prorogare il periodo di caccia, ne hanno pensate mille, ma...la recinzione (molto cara) ed il piombo sono le uniche vie.
Discorso diverso per i caprioli ed i daini: solo la caccia di selezione (con abbattimenti regolati in numero e sesso) è permessa, e solo pochi cacciatori possono abbattere pochi/pochissimi soggetti.
Ed ecco che il capriolo vive piuttosto sereno nelle campagne oltre che nei boschi.
E quando le gemme delle viti si aprono, cari miei...pregate di avere dei recinti belli alti (quindi...non solo a misura di cinghiale) perchè sennò ne vedrete delle belle.
E quindi, altre spese da sostenere, ed altri compromessi da fare.
Ma vivere in campagna è anche questo, no? E va bene...
Poi un giorno, quando meno te lo aspetti, senti un ululato nel bosco: tu dici "Sarà qualcuno che fa uno scherzo", e non ci pensi troppo.
Passa un mese, ed un pastore denuncia la morte degli agnelli...ma tu pensi che siano stati quei "dannati" cani selvatici (che vivono incontrastati pure loro), e non ci fai caso tanto...è toccato a lui mica a te.
Poi passa un pò di tempo, e vieni a sapere che un puledro è stato trovato morto e sgozzato: una martora non può essere stata ...e quindi saranno ancora quei cani selvatici....ma non vuoi soffermarti troppo a pensare questo.
Poi vai per boschi, e tu sei in grado di riconoscere le fatte (feci) dei cani, ma vedi delle fatte strane, con del pelo...e poi vedi delle impronte di cane, ma diverse...e poi leggi sul giornale l'articolo del secolo che ti dice con toni entusiasti che "sono tornati i lupi".
Bene, no?!
In fin dei conti i lupi facevano parte di questo territorio, ed esisteva un equilibrio tra questi ed i pastori.
Ma oggi il lupo non è più cacciabile, e quindi qualcosa è cambiato: un altro compromesso, altre spese.
Ma vivere in campagna è anche e sopratutto questo, no?!
E quindi tu cosa fai: lo accetti, perche tu AMI la Natura, e sai che ci sono dei compromessi da reggere.
Poi un giorno ti sparisce un animale al pascolo, poi un altro, e poi trovi una carcassa, e ti dicono che "devi recintare tutto".
Ma il problema è che non devi più recintare l'orto sotto casa, o la vigna o i campi...il problema è che neanche puoi pensare alla soluzione del recinto elettrico, no...non puoi.
La soluzione?
Recintare tutti i tuoi campi, ettari ed ettari di pascolo, perchè adesso c'è anche il lupo che ti può far danno.
E succede una magia: all'improvviso non si odono più i campani nei campi, spariscono i pascolo, terminano le attività, e...si lasciano le campagne...anche per questo.
Laddove la burocrazia non era riuscita...
Laddove il mercato non aveva saputo fare...
Laddove lo sgomento non aveva vinto...
Laddove la grandine, le alluvioni, la siccità non aveva terminato...
...è stato il selvatico a vincere.
Ed allora saremo tutti felici, perchè il lupo è tornato nelle nostre campagne, perchè i bellissimi bambi corrono nei prati, perchè i simpatici cinghiali grufolano nelle nostre aie: felici perchè la Natura si è ripresa quanto gli era stato barbaramente strappato dall'Uomo.
Ma, da amante della Natura quale sono, mi chiedo: all'estinzione del contadino chi ci pensa???
Un conto è pensare a tutto questo standosene nei propri appartamenti di città, lontano da queste realtà se non per occasionali documentari in tv o racconti di internet.
Ed un conto è svegliarsi e trovare il tuo lavoro devastato, e sentirti dire che sei stato sciocco a non recintare tutto, e che non ci sono rimborsi (o se ci sono magari sono ridicoli...peggio ancora).
Sapete quanto costa fare questo tipo di recinzioni???
Quanto tempo, fatica, energie, e sopratutto denaro occorrono per farle???
Se almeno questa rete ci venisse regalata, provvederemmo noi contadini a fare i pali e a chiudere i fondi. Se almeno ci fosse dato modo di ammortizzare la spesa. Se almeno ci fossero dei rimborsi dignitosi che tengono conto del mancato incasso.
Se, se...se!

In conclusione, sono convinto che tutto questo stia accadendo (ancora una volta) per la stupidità dell'uomo, e che trovare l'equilibrio spetterà ancora una volta a pochi, ma...quando finalmente il "piccolo contadino" si sarà estinto, allora si cercherà di "riselezionarlo" e destinarlo nuovamente al "ripopolamento" nelle campagne...allora forse il contadino sarà tutelato, e potrà godere di tutti quei benefici di cui non ha mai goduto prima.